Ultime e penultime in breve


Finalmente trovato il ruolo adatto a Daniel Craig: il criminale cafone. Shock a parte, il fil è divertente, ben congeniato, ben ambientato fra Carolina e Virginia, gradevoli i personaggi un po' strambi e molto "rustici", il fil passa gradevolmente.
Bravi gli attori, Craig incluso.
Un film da vedere, senza correre al cinema, ma che rende i 90 minuti molto piacevoli.
Se vi piacciono le versione originali (come spero) troverete leggermente difficoltoso seguire la parlata campagnola, ma non è poi così impossibile da seguire.
Voto: 7 meno.








Peccato! Non basta una delle più afascinanti e belle attrici attualmente in scena, né aiuta molto la musica degli anni '80/'90 (tuttadi cover e nulla di originale!) a rendere bello un film profondamente insignificante. Volutamente presentato con toni freddi, tinte fosche e colori slavati, è un'intricata storia di spionaggio fra servizi occidentali e la Stasi tedesca degli ultimi giorni del comunismo.
Charlize è sempre splendida, anche con un occhio nero, il labbro spaccato e gli zigomi gonfi, ma non basta.
Intricato, confuso, con un po' di errori storici marchiani, un dialogo mezzo inglese e mezzo tedesco (con qualche intermezzo in russo), il film non convince. Soprattutto no avvince, il che, per essere un film di spionaggio è indice di un quasi fallimento.
Voto: 6,5, ma solo perché c'è Charlize.





 Finalmente un film ottimista e realistico. In una società catastroficamente guidata da multinazionali onnipotenti di mercenari senza scrupoli, un ex militare, mota la mogle e il figlio, si ritrova (non vi dico come perché vi toglierei il gusto dell'assurdità della storia), ad avere sol 24 ore di vita per fare ciò che ritiene giusto e "salvare il mondo". Morale: muiono quasi tutti con grande spargimento di finto sangue, utilizzo delle famose pistole da 3000 colpi, esplosivi, grante, droni e chi più ne ha pií ne metta.
Peccato perché gli attori sono simpatici e pure bravini; ma non basta.
Voto: 5+. Per lo sforzo nelle ambientazioni non facili.






 Povero Michael Keaton! Da Batman al ruolo di orgazzatroe di assassini professionisti. La storia è un po' vecchiotta: un giovanotto senza rete né parte, dopo l'assassinio della fidnazta da parte di terroristi integralisti islamici, si mette a caccia dei criminali. Viene reclutato e "inquadrato" da Keaton e inserito nella sua squadra di agenti. Inutile dire che il giovanotto fa di testa sua e provoca una strage dopo l'altra per la gioia degli estremisti anti-islamici (quelli che non hanno votato Trump perché "di sinistra").
Un fil bellicosamente inutile, se non dannoso, propagandista in modo approssimativo. A chi piace il sangue a fiumi, la vendetta a tutti i costi piacerà.
Povero Batman. Voto:5. Se vi piace la guerra santa: 5+.







Chi ha detto che la vita comincia a 50anni? Per Jackie Chan è (ri)cominciata a 63 anni e, finalmente, passa da film dal 5 al 6- a un pieno 7. Certo: non si tratta di uno dei soliti film comici/acrobatici ricchi di kung-fu e di battute spiritose, ma Jackie è finalmete arrivato più in alto rispetto al passato. Quasi irriconoscibile Jackie e altrettanto irriconoscibile Pierce Brosnan che pare il nonno di James Bond, ma che, finalmente, libera il suo nativo accento nord-irlandese in una parte molto drammatica.
Il film è un dramma inglese che si rifà agli anni di sangue dell'IRA e che coinvolge un cinese e la sua famiglia. Certo, qualche acrobazia e un paio di scazzottate non mancano, ma qui sono motivate e molto poco comiche.
Violento, drammatico, coinvolgente diretto molto bene. Molto bravi sia Chang che Brosnan.
Un bel 7½,

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