Spectral: qualcosa di nuovo

 

Ecco un altro film prodotto e distribuito da Netflix, per ora solo in USA e Polonia. Spectral (2016) probabilmente non raggiungerà mai i vertici delle classifiche e non verrà candidato all'Oscar, ma, nel panorama di men che mediocri film d'azione e di fantascienza, spicca per un po' di originalità e di buona recitazione.
Ambientato in una Moldavia sconvolta da una violenta rivoluzione, ma girato fra Ungheria e Slovacchia, già dal titolo "Spectral" è volutamente fuorviante riguardo alla vera trama del film. Il soprannaturale e gli spettri c'entrano poco o nulla. Il Dr. Clyne (James Badge Dale) lavora per il DARPA, il programma statunitense di difesa, ma viene inviato in Moldavia perché un modello di "visori" per i soldati della Delta Foce hanno avuto alcuni problemi inspiegabili e alcuni uomini sono morti in modo misterioso. Ad accoglierlo in Moldavia ci sono Fran Madison (Emily Mortimer) della CIA e il Generale Orland (Bruce Greenwood). Clyne si offre volontario per seguire due gruppi della Delta Force in un'operazione di recupero di una squadra intrappolata in un edificio. Il suo scopo è quello di verificare il funzionamento dei visori e compararlo con le immagini di una speciale telecamera che ha con sé.

Il resto non ve lo potete immaginare e non ve lo racconterò perché rovinerei l'originalità della trama. Basti dire che vengono tirate in ballo niente meno che Bose ed Einstein e gli studi sul "condensato". Almeno questa è una novità assoluta, direi.
Girato in puro "stile apocalittico", tenebroso, ricco di macerie e carico di toni verdastri, è ben diretto da Nic Mathieu con molta tensione, tanti colpi di scena e molte scene di combattimento. Un po' di critiche si possono fare alla facilità "alla MacGyver" con la quale Clyne e i militari mettono assieme armi e strumenti sofisticati utilizzando quello che trovano e il solito nastro adesivo, ma diamo per buona la licenza cinematografica.
Tutt'altro che brutto, anche se non eccelso, merita un 7, almeno per la fantasia.