Hidden Figures: Il diritto di contare

Nonostante sia già uscito nelle sale italiane il 19 gennaio, Hidden Figures ("Il diritto di contare", 2016) è indubbiamente un film di cui vale la pena di parlare. Innanzi tutto perché si tratta di una bella ed educativa storia vera, poi perché è ben diretto dal giovane Theodore Melfi al suo settimo film, e, soprattutto, ben interpretato da quattro splendidi attori: Taraji Henson (Katherine G. Johnson), Octavia Spencer (Dorothy Vaughan), Janelle Monáe (Mary Jackson) e Kevin Costner (Al Harrison).
La storia, poco nota (come dice il sottotitolo originale) racconta di tre donne, Katherine Goble Johnson, Dorothy Vaughan e Mary Jackson, che, nella Virginia del 1960, quando esisteva ancora la separazione razziale, vengono assunte alla neonata NASA impegnata nella corsa allo spazio contro i sovietici. Katherine emerge subito grazie alle sue evidenti straordinarie capacità matematiche, Dorothy si fa largo con ostinazione diventando la prima programmatrice di computer e Mary riesce a farsi ammettere a un corso di ingegneria frequentato da soli maschi bianchi. L'unico personaggio "di fantasia" è Al Harrison, che, in realtà, è la somma di tre differenti direttori che si sono succeduti alla guida del centro di ricerche della NASA a Langley.
Una storia fantastica, se non fosse vera; per fortuna.
In una Hollywood che sta cercando una sorti di "rivalsa" degli afro-americani nel cinema, questo sarebbe indubbiamente il film giusto da candidare per qualche statuetta e, in effetti, rientra nella selezione per il miglior film, la migliore attrice non protagonista (Octavia Spencer) e la miglior sceneggiatura non originale (Allison Schroeder e Theodore Melfi). Personalmente avrei azzardato anche una candidatura per Taraji Henson.
Un film da non perdere. Un bel 8+ se lo merita tutto.

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