Parliamo di cinema

No. Il titolo del blog non vuole essere irriverente nei confronti del "maestro " Sergej Michajlovič Ėjzenštejn, a questo ci ha già pensato Paolo Villaggio. Più modestamente Eisenstein Junior vuole ricordare il nome più famoso del cinema muto e quello che io ritengo uno dei più rivoluzionari e divertenti dei film comici "Frankenstein Junior (Young Frankenstein, 1974).
Se proprio dovessi dire la mia sincera opinione sulla produzione del periodo del cinema muto, mi associerei a Paolo Villaggio e innalzerei a livello di capolavoro "La passione di Giovanna d'Arco" (La Passion de Jeanne d'Arc 1928) del danese Carl Theodor Dreyer; il film è decisamente superiore sul piano artistico e introduce movimenti di macchina, prospettive e sequenze tanto innovative da essere ammirate ancora oggi. Sia ben chiaro: si tratta di un film muto e, come tale, è segnato da quella recitazione teatrale, eccessiva e, francamente, oggi un po' ridicola, che ha caratterizzato tutto il periodo.
Un altro punto sul quale molti non si troveranno d'accordo: i film si guardano in versione originale e non doppiati. È vero: noi italiani abbiamo i migliori doppiatori al mondo e, sia fra quelli storici che fra gli attuali, troviamo nomi di altissimo livello. Basti ricordare Giancarlo Giannini, Alberto Lionello, Oreste Lionello e Ferruccio Amendola. Tutti bravissimi, colossali, persino. Ma un attore non è solo come si muove e ciò che dice, è anche - forse soprattutto - come lo dice e qui, la versione originale è essenziale. Non c'è santo che tenga: nel doppiaggio si perde sempre qualcosa, talvolta si perde molto.
Un esempio? Chi sa che Clarice Starling (Jodie Foster) ne Il silenzio degli innocenti (The Silence of the Lambs,1991) sfoggia un voluto accento da "contadinotta" per sottolineare le sue umili origini e contrapporlo all'inglese britannico, quasi shakespeariano di Hannibal Lecter (Anthony Hopkins)? E di queste "perdite" è pieno il mondo del cinema doppiato.
Il doppiaggio è stato un regalo del fascismo che, complice il diffuso analfabetismo, impose che tutti i film fossero parlati nella lingua della Patria. L'imposizione mussoliniana divenne, purtroppo, una brutta abitudine nonostante gli sforzi del maestro Alberto Manzi di portare l'analfabetismo a livelli contenuti.
Certo, l'inglese è abbastanza semplice, il francese pure, lo spagnolo assomiglia all'italiano, ma, quando si passa a lingue tanto diverse dalle nostre? Purtroppo il mio punto di vista non cambia: meglio la versione originale anche se si dovesse trattare di Bom yeoreum gaeul gyeoul geurigo bom (o, peggio, 봄 여름 가을 겨울 그리고 봄, Primavera, estate, autunno, inverno... e ancora primavera, 2003, di Kim Ki-duk) in coreano. Capisco non sia semplice seguire un film sottotitolato, ma, a mio parere, rimane sempre e comunque il modo migliore. Un trucco che utilizzavo da giovane: prima vedevo il film doppiato in italiano e, poi, me lo godevo in inglese facendo una figurona con gli amici che pensavano fossi bilingue.
Come fare per vedere un film in lingua originale? In Italia non è semplice. Normalmente io guardo un film al cinema (doppiato, perché le sale che offrono le versioni originali sono rarissime, forse estinte), poi, se il film mi è piaciuto acquisto il DVD o, meglio, il Blu-Ray, che offre, oltre alla lingua originale, anche contenuti extra e commenti del regista, degli attori o dei produttori. Il secondo sistema comporta l'attesa che il film passi su una di quelle televisioni che offrono il doppio audio (anche se, solitamente, con pessimi sottotitoli). Il terzo sistema sfrutta la cocciutaggine di molte case di produzione che ancora ignorano la parola globalizzazione e si ostinano a far uscire, in un paese, il DVD mentre, in un altro paese, il film non è nemmeno uscito nelle sale. Grazie alla vendita online, si possono acquistare i DVD (o Blu-Ray) di film ancora inediti in Italia. Certo, il DVD è "bloccato" per essere visto solo nel paese di vendita, ma esistono ancora lettori "sbloccati" che permettono di vedere tutto. Questi lettori (che non piacciono alle produzioni e alle distribuzioni locali) sono legali in molti paesi. Ricordo che la pirateria è illegale quindi...non ne parliamo neppure.

Alla prossima.

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