Shitler e Jojo Rabbit

Un bel film che ci ricorda un po' "La vita è bella" di Benigni, fra la commedia e il dramma, tratto dal romanzo del 2008 di Christine Leunens "Il cielo in gabbia").
Jojo Betzler (Roman Griffin Davis) è un bambino tedesco di 10 anni, all'inizio del 1945, inquadrato nella Hitler-Jugend e condizionato dalla onnipresente e pressante propaganda nazista. A causa del suo animo profondamente gentile viene soprannominato Jojo il coniglio. Il padre al fronte, una sorella maggiore morta, vive con la madre (Scarlett Johansson). A causa dell'indottrinamento costante vede e parla con Adolf Hitler (Taika Waititi che è anche il regista). Un giorno scopre che sua madre nasconde in solaio una ragazza ebrea: Elsa (Thomasin McKenzie). Fra la paura degli ebrei e gli orrori sempre maggiori per una guerra che volge a un disatroso epilogo, nasce un profondo affetto fra due e la realtà, pian piano, si svela nella sua crudezza al piccolo Jojo.
Bravissimo il giovane Roman Griffin Davis, che all'epoca delle riprese aveva solo nove anni, e della diciannovenne neozelandese Thomasin McKenzie. Bella la parodia di Adolf da parte del regista Taika Waititi come quella degli addestratori dei giovani nazisti Captain Klenzendorf e Finkel (rispettivamente Sam Rockwell e Alfie Allen). Molto brava, seppur in un ruolo marginale, Scarlett Johansson.

Un film ben fatto tratto da un ottimo romanzo, passa lentamente dalla feroce parodia del nazismo, alla romantica scoperta dell'inesistenza delle razze fino al vero e proprio dramma della guerra e delle sue atrocità. 
Iinteressante la canzone "Komm, gib mir deine Hand", versione tedesca dei Beatles di "I wanna hold your hand" e "Helden" ["Heroes"] di David Bowie che aprono e chiudono il film.
Ben fatto, con un'interessante fotografia di Mihai Malaimar, è un fil molto piacevole da vedere.
Voto generale: 8. 9 ai giovani interpreti.
 

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