Top 100: Singin' in the Rain
Sì, la scena del balletto a due con il lungo velo, la scenografia pastello, il vento e le riprese in campo lungo è un po' lenta e fa molto "cinema del dopoguerra", am, in compenso, tutto il resto ci fa riscoprire quella classe di attori statunitensi che sapevano recitare, cantare e ballare meravigliosamente. Gene Kelly è semplicemente superlativo e Debbie Reynolds ci incanta ancora con la sua voce e la grazia nel ballare; Donald O'Connor (Golden Globe nel 1953), nonostante il fisico tutt'altro che atletico, è sorpendente per agilità e destrezza e ci regala uno di balletti più divertenti e acrobatici del cinema: "Make 'em laugh". I tre, insieme, ci regalano la superlativa scena/balletto/canzone "Good Morin'"che è, e rimarrà sempre, una delle pietre miliari della storia del cinema
Non ha bisogno di alcun commento il balletto "solista" di Gene Kelly nell'esibizione che dà il titolo al film: "Singin' in the Rain", un pezzo di bravura superiore che costitusce una delle scene "stoiche" che vengono (e verranno sempre) ricordate ogni volta che si parla di cinema americano del dopoguerra.
Nonostante il successo e la fama, il film non ha quasi nessun premio all'attivo se si esclude il Grammy vinto da Donald O'Connor, l'unico ad essere premiato dell'eccezionale trio. Gene Kelly ha firmato anche la regia con Stanley Donen.
Ogni tanto andrebbe rivisto e canticchiato per ricordarci di un genere che ha fatto la fortuna di Hollywood. Un nel9 se lo merita tutto.