2049: Forse non ho capito niente

Ho sempre detto che non sono un intellettuale e le raffinatezze spesso mi sfuggono, ma, per me, "Blade Runner:2049" è una schifezza.
Se nel 1982 si prevedeva una 2019 di tenebre, caos e androidi, nel 2017 si prevede un 2049 altrettanto cupo, ugualmente piovoso e non meno caotico. Che nel 2047 si possa veramente capire il futuro della civiltà occindentale?
Alcune "finezze" mi smbrano del tutto assurde e non ho capito bene se si tratti di vere "finezze" o di pretenziose retro-previsioni. Gli archivi fisici di dati su supporti digitl-bionico-olografici? Ma dai! Le radiografie con le lenti intercambiabili da optometrista? No! La centralina con i tasti "anni '70" per comandare un'assistente olografica? Che porcheria! Si aggiunga la smaccata pubblicità di Sony - produttrice del film - contrapposta a quella dell'americana Atari, fallita nel 2013. Si tratta di una  accozzaglia di finte previsioni futuriste degli anni '80 mascherate da "intellettuale retrò"? Insomma: non si capisce se sia una  finta "visione:" degli anni ottnta o una povera ricostruzione di un futuro passato. La frase sembra strampalata? Bene: così è il film.
Indubbiamente Ryan Gosling (K) - Rossling chi? - è un ottimo attore, benchè impegnato in film di scarso o nessun successo ("Half Nelson", 2006); bravo nonostante la parte.Gli altri sono più-o-meno-sconosciuti o più-o-meno-dimenticati, inclusa Robin Wright (Tenente Joshi) e la sua lontana partecipazione a "Forrest Gump" (1994) e "Unbrackable" (2000) se non fosse stato per l'ex-marito Sean Penn; gli alimenti restano, la classe no.
Quanto al regista Denis Villeneuve, è ovvia conseguenza rimpiangere gli omonimi piloti fi Formula 1 e ignorare la produzione cinematografica nonostante la filmografia non isignificante: Arrival (2016), Sicario (2015) e Enemy (2013).
La colonna musicale, nonostante l'impiego dell'ottimo e pluripremiato Hans Zimmer (Gladiator 2000, Inception 2010, The Last Samurai 2003) è solo una copia dell'originale musica di Vangelis della quale riman il brano "Tears in Rain".
In conclusione: il film è una via di mezzo fra una celebrazione del "Blade Runner" del 1982 e un'esercitazione di effetti speciali con scopiazzature occasionali persino di Star Trek (1966-1969). Voto: 4; inutile come le repliche natalizie di "Una poltrona per due" (Trading Places, 1983)


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