The Infiltrator

Gli appassionati di serie televisive si ricorderanno Bryan Cranston, il Walter White di Braking Bad (2008-2013), ma in The Infiltrator, baffi a parte, interpreta un personaggio totalmente diverso nonostante sia sempre nell'ambiente della droga. Qui è Robert Mazur, un "modesto" agente doganale americano che si infiltra, grazie al partner Emir Abreu (l'attore John Leguizamo), nel caratello della droga di Pablo Escobar. La storia, per altro, è basata su fatti reali.
 
Siamo, quindi, fra la fine degli anni '80 e gli inizi dei '90. Robert ritiene che, invece di "correre diatro ai contrabbandieri" si debba giocare d'anticipo e "seguire i soldi" che i trafficanti fanno per arrivare ali vertici dell'organizzazione. 
 The Infiltrator non è un film d'azione ricco di sparatorie, retate dell'FBI, inseguimenti e colpi di scena, piuttosto, una raffinata ricerca sui personaggi, le loro paure, la psicologia e l'ambiente che li circondava: la Miami degli anni '90.

Non mancano, comunque, alcune scene di violenza e di sangue che non sono, però eccessive e ridotte a quel minimo da rendere la storia autentica.
Bryan Cranston interpreta il personaggio di Robert Mazur in modo eccellente, con la sua capacità di adattamento alle situazioni, le sue paure per la famiglia, i contrasti con un partner latino un po' folle, la tensione per un gioco pericoloso che può diventare ben più grande di lui.
Un  film intenso, ben girato, con scene ricche di colori e di toni cupi e altre luminose e dai toni freddi e instauri. Eccellente il  montaggio. Un bel 8+.

Alla prossima.

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